Qualità delle politiche attive, della formazione e dei servizi per il lavoro. Interventi in corso

Si segnalano tre iniziative del Ministero del Lavoro, che muovono nella direzione dell’intervento per l’occupabilità e per il rafforzamento delle competenze e dei servizi per il lavoro, due evidenti limiti delle nostre politiche attive.
Il disegno di legge sul Lavoro collegato alla Manovra Finanziaria contiene una delega complessiva per rivedere il funzionamento dei servizi per il lavoro, con attenzione alla collaborazione tra servizi pubblici e privati, alle politiche attive, all’integrazione tra i sistemi. Non si può in ogni caso prescindere dal problema della governance nel nuovo contesto delineato dal federalismo. Il sistema italiano delle competenze sul lavoro e la formazione è infatti definito in modo diverso da regione a regione e diversi sono i risultati.
In ragione degli interventi di politica attiva richiesti dall’Unione Europea per affrontare la crisi, il governo ha poi avviato da mesi un tavolo, con Regioni e Parti sociali, di monitoraggio e verifica della qualità della spesa per le politiche attive e per la formazione. Da questo tavolo sono attese analisi e proposte. Infine, nel luglio scorso, il Ministero del Lavoro e l’Unione delle Province d’Italia hanno convenuto un protocollo che impegna le Province ad avviare interventi di miglioramento della qualità dei servizi per l’impiego, sia per quanto riguarda le competenze del personale che per quanto riguarda la capacità di organizzazione dei servizi. Il governo richiede alle Province un raccordo con le agenzie per il lavoro e tutti gli operatori privati e una verifica dei risultati. Ci si aspetta che le Province si attivino in modo efficace ed in tempi adeguati alle necessità.
Resta ancora da vedere quanto siano disponibili a collaborare le Regioni, che hanno le maggiori competenze e risorse e che operano con sistemi e risultati tra loro molto diversi.