Tutelare il diritto alla formazione permanente, assicurarne la continuità operativa, scongiurare il collasso dell’intero settore della formazione continua. Con questi obiettivi ci siamo rivolti al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, evidenziando le gravi ripercussioni delle misure che vietano in ogni circostanza la formazione in presenza.
Nell’anno appena trascorso la didattica a distanza ha coperto solo una minima parte dell’offerta formativa: le aziende e gli enti di formazione hanno dovuto cancellare un’alta percentuale di corsi, specie quelli che presuppongono una parte di applicazione pratica.
Le misure adottate non hanno motivo d’essere quando l’attività viene svolta all’interno delle aziende che, sulla base del codice ATECO, sono comunque autorizzate a operare con i lavoratori in presenza nel rispetto dei protocolli di contrasto al Covid-19.
Si tratta di migliaia di realtà sul territorio nazionale, alle quali viene paradossalmente negata l’opportunità di investire nella crescita delle competenze dei propri lavoratori pur continuando a operare quotidianamente in presenza.
È proprio dalla formazione e dalla creazione di competenze dei lavoratori in grado di eccellere nel panorama globale che l’Italia potrà superare la crisi economica generata dalla pandemia e costruire una prospettiva credibile per le giovani generazioni.
Occorre ogni sforzo possibile per superare questa impasse: ne va del futuro del nostro Paese.
Fondo For.Te.
La Presidenza