ANSAcom – In collaborazione con Fondo For.Te.
Numeri in crescita, sia sul fronte delle risorse incassate che delle adesioni, per il Fondo For.Te, il fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario: da oltre 57,8 milioni di euro incassati nel 2021 si è passati a quasi 76,5 milioni di euro nel 2023 (+30,55%), con un’ulteriore crescita stimata in sei punti percentuali nel 2024. Inoltre tra il 2021 e agosto 2024 si è registrato un incremento del 5,22% delle matricole Inps, dell’8,09% delle aziende aderenti e del 9,91% dei lavoratori coinvolti. Dati, questi, diffusi in occasione dell’insediamento del rinnovato consiglio di amministrazione del Fondo, rappresentativo dei diversi settori e territori, ai primi posti nel panorama nazionale del fondi interprofessionali per la formazione continua e di cui sono soci fondatori Confcommercio, Confetra, Cgil, Cisl e Uil. Alla guida del Fondo – che conta oltre 135mila aziende aderenti e quasi 1,6 milioni di lavoratori – è stato confermato il presidente Paolo Arena, che sarà affiancato, oltre che dai consiglieri, dal vice presidente neo-eletto, Emilio Fargnoli.
“Questi numeri – spiega Arena commentando i dati diffusi – testimoniano un lavoro significativo, basato su semplificazione, personalizzazione degli strumenti per le aziende e misurazione delle performance dei soggetti erogatori della formazione. Tali interventi hanno reso la gestione del Fondo più efficiente e inclusiva, con l’obiettivo primario di facilitare l’accesso delle aziende alle opportunità offerte da For.Te. e promuovere la cultura della formazione come leva essenziale per la crescita personale e professionale dei lavoratori”. Il rinnovato consiglio di amministrazione, prosegue Arena, eredita “un patrimonio prezioso che ci impegna nel prossimo quadriennio a fare ancora di più. In un’epoca di transizione digitale e green, la formazione continua si rivela uno strumento indispensabile nell’adozione di nuovi modelli produttivi e per accompagnare i lavoratori verso un futuro professionale più inclusivo e sostenibile“.
Nel contesto economico e lavorativo di oggi, infatti, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici, trasformazioni organizzative e nuove competenze richieste dal mercato, la formazione continua rappresenta “un pilastro” per garantire la competitività delle imprese e la crescita professionale dei lavoratori. In questo scenario, i Fondi Interprofessionali assumono un ruolo “cruciale”, viene sottolineato, fungendo da “strumento strategico per sostenere e finanziare percorsi formativi mirati e qualificanti“.