Oltre 500 esponenti di aziende aderenti, organismi di formazione, Parti Sociali e Istituzioni hanno partecipato il 19 marzo scorso all’Evento nazionale tenutosi a Roma il 19 marzo, in cui sono stati presentati il Rapporto 2007-2009 e la ricerca Migliorare l’efficacia e l’efficienza della formazione. Il contributo di For.Te.
Più che positivo il bilancio del Fondo, che conta oggi sulle adesioni di oltre 101mila aziende per 1,2 milioni di addetti, con una crescita nell’ultimo anno di quasi il 18%.
Le aziende da 1 a 9 unità sono l’84,7% e raccolgono il 18% degli addetti, quelle da 10 a 49 il 13%, con il 20% di addetti. La maggioranza degli addetti (62%) fa capo alle aziende, medie, grandi e grandissime che sono il 2,3%.
Si tratta di una realtà molto rappresentativa della varietà del settore terziario, a cui il Fondo si rivolge in larga prevalenza. Appartiene infatti al Comparto del Commercio, Turismo e Servizi (CTS) l’87,8% delle aziende, a quello della Logistica, Spedizioni, Trasporti (LST) il 2,8%, mentre gli Altri Settori Economici salgono al 9,4%.
Dal 2007 il Fondo ha stanziato oltre 200 milioni di euro (dal suo avvio, 2004, oltre 340 milioni) e ha erogato 7 milioni di ore di formazione a favore di 313 mila lavoratori.
Con le due scadenze dell’Avviso 1/09 sono state impegnati 92,5 milioni di euro e approvati 481 Piani per 2643 aziende e 150mila lavoratori (82 mila donne e 68 mila uomini).
Un dato che si presta a riflessioni e approfondimenti riguarda le tematiche dei Piani: al 16% gestione aziendale e gestione aziendale e amministrazione; al 15% salute e sicurezza; al 14% abilità personali; al 13% vendita e marketing; al 12% informatica.
L’Evento ha consentito di valutare il grado di soddisfazione dei beneficiari circa i servizi forniti dal Fondo, tema di un’ indagine specifica che ha interessato un campione di 319 aziende e 214 lavoratori.
Il 96% ritiene buona o eccellente l’attività di For.Te. e, invitato a suggerire quali prestazioni migliorare, indica ai primi posti la semplificazione delle procedure di presentazione e gestione dei Piani ( rispettivamente 29% e 18%), rendicontazione (23%), utilizzo della piattaforma informatica (19%), liquidazione dei contributi (11%).
E’ stato chiesto alle aziende e ai lavoratori di giudicare la qualità della formazione finanziata e l’ impatto sull’organizzazione produttiva e la condizione professionale dei dipendenti. Anche in questo caso le risposte sono state incoraggianti. Gli intervistati concordano nel ritenere buona o eccellente la formazione ricevuta, utile per gli effetti sulla competitività, la qualità di beni e prodotti, il rapporto con clienti e fornitori, la competenze e le motivazioni delle risorse umane.
Come ha dichiarato il Direttore Eleonora Pisicchio illustrando il Rapporto, “i risultati raggiunti da For.Te. sono un traguardo notevole, frutto della coesione e dell’impegno delle Parti sociali e della dedizione intelligente e tenace della struttura interna. Ma vanno anche considerati un nuovo inizio che si annuncia non meno impegnativo e stimolante”.
L’uscita dalla crisi è possibile se questa diventa occasione per costruire un Paese più moderno e giusto – ha ricordato il Presidente Sergio Rebecca nel suo intervento introduttivo-, se si pone attenzione alle ragioni del lavoro e dell’economia reale, se si dà luogo a regole diverse di cooperazione fra pubblico e privato e all’utilizzo più idoneo delle risorse disponibili. L’apporto che può venire dai Fondi e della formazione continua è decisivo.
“La società attiva, a cui l’Europa ci esorta, – ha continuato – punta al massimo di partecipazione al lavoro e di inclusione: la formazione è il canale indispensabile non solo per accedere all’occupazione ma anche per mantenerla, specie in un contesto di incessante trasformazione come l’attuale. La semplice integrazione al reddito mediante gli ammortizzatori sociali è insufficiente e rischia anzi di avere conseguenze paralizzanti, quando non è sostenuta da processi di riqualificazione e di reinserimento. For.Te. ha già esteso i suoi interventi ad apprendisti, cassintegrati, lavoratori con contratti di solidarietà e a progetto. Si appresta a comprendere anche gli iscritti nelle liste di mobilità, secondo quanto raccomandato dalle Linee guida per la formazione nel 2010 firmate da Governo, Regioni, Parti sociali. Sarà sperimentato abreve il voucher per la formazione individuale, con riguardo particolare alle piccole e medie aziende.”
L’Evento ha visto la presenza dei Segretari generali di Filcams e Fisascat, Franco Martini e Pierangelo Raineri, del Segretario Nazionale Uiltucs Emilio Fargnoli, di Francesco Rivolta e Roberto Strapazzon, in rappresentanza di Confocommercio e Confetra nazionali. Insieme con Lea Battistoni (Assessorato al Lavoro del Lazio) e al prof. Michele Tiraboschi (Università di Modena), essi hanno dato vita alla tavola rotonda che ha completato il programma della mattinata.
Nel pomeriggio i partecipanti hanno animato tre workshop tematici dedicati all’innovazione formativa e preceduti da una relazione di Lisa Rustico (ADAPT, Centro Studi Marco Biagi).
La documentazione relativa è consultabile nel sito www.fondoforte.it , cliccando alla voce Eventi.